Si è aperta la campagna elettorale per il 20 settembre – significativa questa data – con il referendum costituzionale, le regionali e le comunali. In Veneto stanno accadendo cose molto importanti: il filosofo-politico-democratico M.Cacciari è giunto alla conclusione, leggendo i quattro articoletti della riforma costituzionale, che non è una riforma, è solo un taglio, per giunta fatto male, mentre i sondaggi stimano i Grillini intorno al 4,7% per le regionali venete. Il primo partito nell’attuale Parlamento ha già provveduto a tagliarsi i voti. A sinistra – Anpi, Arci ecc..-sembrano avere aperto gli occhi su una Riforma che contiene tanti e tali errori formali e sostanziali, che appare quasi impossibile che sia arrivata fino a questo punto, senza che qualcuno abbia tirato fuori la penna rossa e corretto lo striminzito componimento sostenuto dai Grillini.
Una parola che si sente spesso rimbalzare riguardo il referendum è “coerenza”. La Repubblica riporta che in settimana al Meeting di Rimini Di Maio, ha provato a rassicurare: “È solo l’inizio di un percorso. Seguiranno le modifiche ai regolamenti parlamentari, una legge elettorale approvata a larga maggioranza“, ha spiegato. “Non dobbiamo fossilizzarci sul taglio, non guardare ai numeri, non alla quantità ma alla qualità“. Appunto, la qualità è pessima come abbiamo già scritto, anche in passato qui; Felice Besostri nei ricorsi alla Corte costituzionale l’ha dimostrato ampiamente, per cui alcuni giudici, per coerenza politica con il governo, hanno dovuto inventare una nuova giurisprudenza per bloccare l’ammissibilità dei ricorsi.
Va detto che il M5S non ha la pseudo-riforma nel programma elettorale presentato nel 2018 agli elettori. Si trova, invece, in quelli della Lega, FI e FdI. I partiti di centro destra hanno il taglio dei parlamentari nel programma di governo 2018, quindi complimenti per la promessa mantenuta. Il leader della Lega, Matteo Salvini, conferma “SI” al referendum, rivendicando la sua coerenza, per aver sostenuto e votato in Parlamento la riforma per quattro volte e attacca Zingaretti e Renzi per il cambio di posizione dei loro partiti.
Anche la leader di FdI Giorgia Meloni rivendica la coerenza:“Non mi sfugge che un eventuale successo del No potrebbe mettere in difficoltà la maggioranza, ma non baratto una cosa in cui credo con l’utilità di un momento“.
Aveva ragione Oscar Wilde quando diceva che “La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione”. Se ti accorgi che stai andando fuori strada con quel modo di guidare, come ora, non ti appelli alla coerenza, bensì al buon senso o alla fantasia, per cambiare guida ed evitare guai peggiori.
DVC
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Fare, bisogna fare, siamo qui a swifferare senza risultato coerente