C’è sempre un gran parlare di riforme, senza che il sistema politico si domandi se quanto fatto in precedenza funzioni bene o meno. È il caso della Riforma Delrio – L.56/14 – che ha riguardato le Province e le Città metropolitane. Su come stia andando questa epocale Riforma, che ha introdotto le Città metropolitane in fretta e furia nel 2015, il lettore potrà giudicare da se facendo un giro negli uffici desolati di questi Enti nati prematuri e gestiti come fossero delle cenerentole dalle Città capoluogo. Milano aveva una Provincia solida e di tutto rispetto, ora dopo la riforma Delrio è rimasto solo lo scheletro, rappresentato dalla Città metropolitana che si muove a fatica, preoccupata di stare in piedi e di disturbare il meno possibile il sindaco Sala, che ne è il dominus. Questa situazione ha un prezzo che viene pagato dai tanti che si aspettano che la Città metropolitana sia ancora come la vecchia Provincia, che aveva mezzi, capacità e credibilità. Il caso della Direzione Generale Scolastica Regionale per la Lombardia, una specie di super Provveditorato, che si sposta ancora per pagare meno di affitto in ubicazioni sempre più periferiche, è esemplare. Pensare che anni fa qualsiasi presidente provinciale (Tamberi, Colli, Penati, Podestà ecc..) avrebbe fatto carte false per sistemare al meglio il Provveditorato scolastico. Oggi non è più così. In redazione è pervenuta una lettera dei lavoratori della Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, ex Sovrintendenza scolastica della Regione Lombardia, che segnalano la totale indifferenza di tutte le istituzioni pubbliche, sulla questione della loro sede di lavoro ad oggi ancora molto insoddisfacente.
Dopo una serie di traslochi, l’USR- Ufficio Scolastico Regionale – più grande d’Italia, prima a Milano in piazza Diaz, trasferito nel 2006 in via Ripamonti, poi in Via Pola, nel 2012 e successivamente in via Polesine, al Corvetto dal 2017, attualmente è sotto sfratto. La lettera specifica la vicenda amministrativa: Il contratto di locazione è scaduto a ottobre del 2023 e la proroga in atto, finalizzata a consentire il trasloco in altra sede, scade a giugno 2024. Senza esito positivo le numerose richieste di incontro a Città Metropolitana di Milano, da parte dell’USR e della R.S.U di sede. Dalle Organizzazioni Sindacali trapela che “hanno appreso che la dirigenza dell’Ufficio Scolastico Regionale è da oltre un anno che sollecita Città Metropolitana di Milano affinché si attivi alla ricerca di una sede stabile per l’USR Lombardia, idonea ad ospitare un centinaio di dipendenti, ma l’avviso pubblico per il reperimento dell’immobile necessario, è stato pubblicato da Città Metropolitana solo nel luglio del 2023”. Una trafila burocratica messa in piedi come ci fosse da sgombrare un centro sociale per i quali, forse, hanno avuto molto più riguardi. Bando andato a vuoto e pertanto, visti i tempi ristretti, la Città Metropolitana ha pensato di cavarsela con poco, individuando, con modalità e procedure poco comprensibili ai lavoratori interessati, uno stabile collocato ‘a casa del diavolo’ come si dice a Milano. Non proprio fino a lì, ci si ferma un po’ prima, presso il complesso immobiliare Milano Business Park – Via dei Missaglia, 97 a Milano ( foto sotto). Periferia vera, agli estremi confini del territorio comunale, appena prima di Quinto Stampo e del Ronchetto delle Rane, quasi a Rozzano, lungo uno stradone a 6 corsie, dove trovare un bar è già un impresa.
“Prima di pubblicare l’avviso” continua la fonte, che preferisce l’anonimato “Città Metropolitana avrebbe dovuto verificare l’esistenza di uno stabile di proprietà ovvero di proprietà del Demanio dello Stato, o della Regione, o del Comune di Milano, situato in zone centrali o ben collegate, atto alle necessità della Direzione di USR Lombardia ed evitare oneri di affitto per una sede poco funzionale e ubicata all’estrema periferia sud ovest della città.”
L’USR rappresenta il Ministero dell’Istruzione e del Merito in ambito regionale e si occupa della gestione delle istituzioni scolastiche di tutta la Lombardia, con un’utenza molto ampia che avrebbe un notevole disagio. All’USR fanno riferimento in tanti, che sono interessati al servizio scolastico: più di mille Istituzioni scolastiche statali e oltre duemila Scuole paritarie, con i rispettivi dirigenti, personale docente e non docente, famiglie, enti locali, sindacati, funzionari di altre amministrazioni, oltre al personale dipendente provenienti dall’intera regione. Era un obbligo per le Direzioni dello Stato collocarsi vicino alle stazioni, per essere facilmente raggiungibile con mezzi pubblici da tutta la Lombardia. A quanto pare, la Città Metropolitana propone quello che gli costa meno e consiglia di avere pazienza se la sede è piuttosto decentrata e molto distante sia dalle stazioni ferroviarie cittadine che dalle linee metropolitane ed è raggiungibile solo con linee di superficie causando disagio, in termini di tempo di percorrenza, sia ai diretti dipendenti che all’utenza esterna.
Certo che il colmo sarebbe quello di trovare spazi vuoti adatti all’USR nei tanti edifici che la Città metropolitana possiede in centro città.
Foto copertina e sotto: l’URS del Molise. L’immagine è utile, fatte le debite proporzioni, per un confronto: come un territorio equivalente al un municipio di Milano (poco meno di 300mila ab.) città considera con grande rispetto la direzione regionale del comparto Scuola.
Cosa ci si poteva aspettare da un sindaco pseudo comunista, pseudosinistrorso, che ha più attenzioni per i migranti clandestini e per i criminali dello spaccio, che continuano ad agire indisturbati, che non per i cittadini e le pubbliche istituzioni? Ci pensino tutti quelli che, invece di andare a votare, se ne sono stati sul divano a lamentarsi di come fosse male amministrata la città