In attesa che l’Europa decida che cosa fare del gas russo, Draghi ha autorizzato l’Eni a sottoscrivere un contratto per forniture con l’Egitto. Gas, tra l’altro, scoperto proprio dall’Eni una frazione di secondo prima che quelli di Cambridge mandassero al Cairo il nostro povero Regeni.
Strano che gli strenui difensori dei diritti umani non si siano ancora messi di traverso.
In compenso ha tentato di farlo Enrico Letta, quello dei “pizzini” a Mario Monti, ma è stato giustamente sbertucciato da Carlo Calenda.
Comunque, Draghi continua il suo tour in Africa: dopo Egitto e Algeria, ora Congo e Angola.
Si ritorna alle origini, in un certo senso.
E speriamo che presto si possano normalizzare i rapporti anche con Libia e Iraq, una volta che laggiù si saranno ripresi dall’emozione per i mazzi di fiori (per le signore) e le caramelle (per i bambini) inviati dai difensori dei diritti umani.
E speriamo anche di non scoprire un giorno che il vuoto lasciato dagli europei nelle relazioni con la Russia è stato colmato nel frattempo dai “falchi” dell’atlantismo. Perché ci provarono, in passato, ma non ci riuscirono solo perché Fanfani era molto più avveduto di Di Maio.
Resta un dilemma: ma perché l’Italia, che possiede enormi quantità di riserve petrolifere e di gas, più di chiunque altro in Europa, ed ha le tecnologie per costruire centrali nucleari sicure non può fare da sola?
Chi ce lo vieta?
Spero che lo spieghino gli ambientalisti anglofili di ieri e i filoputiniani di oggi. Queste due categorie di nostri concittadini, quando si tratta dell’interesse nazionale, mica frignano con i loro petulanti proclami pacifisti o bellicisti.
Sanno sempre da che parte stare: mai con l’Italia.
Vorrei a questo punto augurarvi una Buona Pasquetta, ma non posso. Perché tanto buona non sarà, con la guerra in corso.
Giovanni Fasanella
Nella foto sotto il pizzino di Enrico Letta nelle mani di Mario Monti, alla Camera nel 2011, quando era vicesegretario del PD, con la “messa a disposizione”
