La notizia nascosta
Passato ferragosto si contano i danni dell’inusitata inerzia del Governo italiano, Covid a parte, in politica estera. Il 17 agosto è apparsa una notizia importante passata in sordina su Media e TG italiani, di grande rilievo geopolitico e economico: a Tripoli, di fronte a casa nostra, i responsabili della difesa turco Halusi Akar e e quello del Qatar Khalid al Attyha hanno firmato un accordo con il premier di Tripoli Fayez Al Serraj grazie al quale parte del porto di al-Khums verrà trasformato in una base navale turca con una concessione di 99 anni. In più i turchi potranno utilizzare una base aerea in Tripolitania. Il Qatar gestirà la ricostruzione di Tripoli danneggiata durante l’ultima guerra inclusa la riorganizzazione dell’esercito, in simbiosi con le forze turche (fonte: difesaonline.it). A questo proposito Ottorino Maggiore van Beest ha inviato ai lettori di Civica questo contributo partendo dalla mezza notizia filtrata sui giornali riguardo Misurata.
Libia e Mediterraneo: i turchi all’arembaggio
La scelta di Misurata, come base navale per le operazioni nel Mediterraneo sud-orientale con connessa ri-locazione della base italiana dei paracadutisti con funzione di ospedale, in seguito agli accordi tra Turchia – Qatar – Libia, con le recenti provocazioni anche navali della Turchia nei confronti della Grecia su cui ha magistralmente scritto l’Amm. Ferdinando Sanfelice di Monteforte, sono solo gli ultimi episodi di una crescente tensione nello scacchiere mediterraneo. La Turchia ha assunto una serie di decisioni che stanno impensierendo gli Stati affacciati sul Mediterraneo ed i loro alleati.
Il Sultano turco ha però gravissimi problemi in casa da gestire, svalutazione della lira turca (ad es. nei confronti del US$ in un anno ha perso circa il 24%), disoccupazione al 13%, diritti civili calpestati (emblematica la recente morte in carcere dell’avvocatessa Ebru Timtik morta in carcere dopo 237 giorni di sciopero della fame), declino del consenso interno, una economia basata sul ritorno degli investimenti a breve termine, crollo delle entrate in valuta forte proveniente dal turismo causa Covid-19, dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento alimentare; crisi finanziaria che ha recentemente spinto Erdogan a chiedere aiuto al Qatar.
A questo quadro negativo si aggiungono i pesanti costi delle varie operazioni militari avviate.
L’Italia, stante le scelte di politica estera adottate, è concentrata a risolvere la crisi indotta dal Covid-19, gestita da un “non-governo”; conta sempre meno e subisce passivamente l’invadenza turca in Libia e nel Mediterraneo orientale. Si illude di ri-acquisire un ruolo agganciandosi alla locomotiva cinese, ma sarà posta nelle condizioni di dovere scegliere tra il blocco USA ed il blocco Cina, come d’altronde lo sarà la Turchia; difficile per un paese NATO sottrarsi all’influenza USA e le scelte tecnologiche sul 5G ne saranno la cartina al tornasole.
Gli USA sono scarsamente attivi nella gestione della crisi Grecia-Turchia anche considerando che sono entrambi paesi NATO; posizione spiegabile visto il rapido approssimarsi delle elezioni presidenziali.
ONU… se ci sei batti un colpo.
Erdogan, appoggiato dalla Russia con cui intrattiene importanti rapporti sul fronte della importazione di armamenti avanzati ed esportazione di forniture varie (precluse all’Italia che aderisce rigorosamente all’embargo americano), potrebbe effettuare sulla Libia un’operazione a catenaccio con la Russia e spartirsi le zone di influenza in Libia. Il Presidente turco forse sta agendo per coprire e distrarre il suo popolo dalla profonda crisi economica che potrebbe affrontare solo con un importante prestito finanziario; prestito peraltro improbabile vista la scarsa attrattività della Turchia per gli investimenti ed i ritorni sugli stessi ed il notevole numero di decisori-chiave che l’aggressività del Sultano ha trasformato in disinteressati o addirittura in velati nemici.
La crisi finanziaria dei contendenti potrebbe però essere molto veloce, in una situazione complessa con equilibri estremamente instabili e forieri di gravi incidenti.
Ottorino Maggiore van Beest