Un nuovo cavallo di Troia?
I governi e i media governativi, con le élite finanziarie, affermano che l’unica soluzione sarà il vaccino. Una posizione atta a incutere terrore nella popolazione, basata sul paradigma: contagiato=malato=decesso. I medici e i commentatori, al contrario, si basano sugli effettivi dati clinici, che evidenziano la minore pericolosità del Sars-COV-2 – epidemia COVID19 – con ricoveri ospedalieri quasi azzerati. Esiste un virus – HIV dell’AIDS – dove il paradigma era valido, negli anni ’90. Al virus HIV non è stato trovato ancora un vaccino sicuro. In un’intervista del maggio scorso il Premio Nobel Luc Montagnier, che conosce il laboratorio di Wuhan, costruito dai francesi, afferma che il virus potrebbe essere stato manipolato in laboratorio, da un coronavirus animale, innocuo per l’uomo, con un frammento di HIV, ma essendo un virus ibrido, in poco tempo sarebbe mutato e avrebbe perso la sua violenza. E’ quello che sta succedendo oggi.
Rimane da spiegare perché trattano il COVID come fosse l’AIDS e puntano sul vaccino. Il vaccino consiste nell’iniettare nella persona sana un siero che in genere deriva da malati guariti o da colture di laboratorio, in modo che la persona sviluppi autonomamente degli anticorpi suoi naturali per reagire all’infezione della malattia. Questo è un approccio usato da alcuni centri di ricerca (la Russia ha già annunciato un vaccino, in Gran Bretagna l’Astra Zeneca ha iniziato una sperimentazione di massa, in USA è ancora in fase di sviluppo). Ma nel caso del COVID, che è un virus RNA, si pensa ad un altro tipo di vaccino, che non crei gli anticorpi naturali nella persona vaccinata, ma che lo renda immune al contagio; in particolare la persona vaccinata non sarebbe recettiva, detto con estrema semplificazione, agli “spikes“ del coronavirus. Quest’ipotesi crea preoccupazioni etiche e genetiche: la persona vaccinata avrebbe una mutazione del suo DNA originario, in modo analogo a certe coltivazioni agricole OGM, dove il grano ha un DNA modificato non attaccabile dai parassiti. In Italia, i prodotti alimentari che utilizzano OGM sono vietati. E’ una scelta etica e genetica: il cittadino dovrebbe rinunciare al suo DNA identitario, per paura del COVID, che causa effetti che oggi si curano senza problemi, almeno nella maggioranza dei casi. Ma cosa altro ci potrebbe essere in questi vaccini?
Ad esempio, potrebbero inserire un sensore identificativo della persona vaccinata. Qualsiasi cellulare o computer potrebbe monitorare e, tramite la rete globale di comunicazione, protocollo 5G e cloud, entrerebbe in un sistema criptato, come quelli delle cripto monete. Se la persona vaccinata non ha cellulare, sarebbero sufficienti quelli delle persone vicine per captare e monitorare. La persona vaccinata sarebbe schedata in un sistema mondiale. Vi è già un brevetto internazionale, con International Publication Number WO 2020/060606 A1, presentato il 20.6.2019, pubblicato il 26.3.2020. Si chiama[1] Cryptocurrency System Using Body Activity Data. In USA il numero del brevetto è US16138518. Leggendo l’abstract descrittivo del brevetto si intuisce che si potrebbe controllare le attività corporee delle persone fisiche, gestite da un sistema centrale analogo a quelli di cryptocurrency, se insieme al vaccino, fosse inoculato alla persona un sensore, da collegare alla rete 5G con un cellulare o altro, il sistema controllerebbe automaticamente i parametri fisici e clinici della persona. In teoria, se una persona avesse mal di gola o raffreddore, il sistema lo avvertirebbe di restare a casa, ma potrebbe avvertire anche le Autorità sanitarie, il datore di lavoro, il supermarket nel quale è entrato. Insomma, i cittadini vaccinati sono clienti e utenti delle APP delle multinazionali e dei governi. La Commissione UE ha definito una roadmap sull’implementazione dei vaccini con una ID della persona. Lo scopo è di creare un “Passaporto Vaccinale” in parallelo al passaporto legale. Nel 2016 le Società scientifiche Italiane approvarono un Lifetime Immunization Schedule, un nuovo paradigma per spingere le vaccinazioni ad ogni età[2]. Bill Gates è un fautore della vaccinazione globale; il 12 Settembre 2019 vi fu un summit[3] sponsorizzato dalla UE e OMS, che a sua volta è finanziata dalla Fondazione Gates. Il dubbio è che l’Italia con il COVID possa essere servita come test per la vaccinazione collettiva. Ma quale vaccino, quelli normali, usati attualmente o quelli previsti da Bill Gates, con incorporato un nano sensore?
I media e i Governi, invece di apprezzare lo sforzo mostruoso dei medici ospedalieri, che sono riusciti a trovare cure efficaci per la guarigione dei pazienti, si ostinano a parlare di “Vaccino“. Quello sponsorizzato da Bill Gates sarebbe pronto entro il 2021.
Fabrizio Gonni
Immagine, in evidenza e miniatura, tratta da NATURE
[1] https://patentscope.wipo.int/search/WO2020060606
[2] Parteciparono la Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, la Società Pediatri Italiana – SIP , la FIMP, Federazione italiana medici praticanti, e la FIMMG. Il Piano di prevenzione nazionale fu approvato dal Governo italiano nel febbraio 2017.
[3] uno dei protagonisti italiani del summit fu Roberto Burioni