Martedì 23 agosto si è tenuto il secondo summit internazionale della ‘Piattaforma Crimea’, alla quale prendono parte molti leader occidentali, tra cui il presidente polacco Andrei Duda, Mario Draghi e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. La ‘Piattaforma Crimea‘ è un’iniziativa diplomatica dell’Ucraina e del suo presidente, quindi di parte, con un simbolo studiato (foto sotto) con scopi prevalentemente nazionalistici ucraini. In tale contesto i leader europei si sono presentati completamente appiattiti sulle richieste ucraine riguardo la Crimea. La storia della Crimea e la sua vicenda giuridica sono molto significative e probabilmente non sono conosciute dal nostro presidente del Consiglio, altrimenti avrebbe usato un altro atteggiamento e parole diverse, per giustificare una tale decisione che è solo politica. Un veloce riepilogo storico-giuridico della vicenda Crimea è stato pubblicato da Civica il 16 agosto a cura dell’avv. Nicola Walter Palmieri, il quale come giurista ha espresso il proprio motivato parere giuridico. In sintesi la tesi di Palmieri, di diritto internazionale, è totalmente differente rispetto a quanto sostenuto nel summit dall’ex banchiere Mario Draghi: storicamente la Crimea è della Russia e il regalo di Krusciov è stato un atto giuridico assolutamente invalido.
L’articolo è consultabile qui.
Draghi il 23 agosto ha inviato un suo videomessaggio (link: Videomessaggio del Presidente Draghi al Vertice della Piattaforma sulla Crimea | www.governo.it) – riferisce ANSA – nel quale ha detto:
“L’Italia sostiene senza tentennamenti questa iniziativa (ndr.: nazionalistica ucraina) e l’Ucraina. L’Italia ha sempre condannato l’occupazione della Crimea e siamo preoccupati per il peggioramento dei diritti umani nella penisola e per le ingiustizie verso la comunità tatara: la lotta per la Crimea è parte della lotta per liberare l’Ucraina…. Nel secondo anniversario della Piattaforma internazionale per la Crimea – ha rimarcato – desidero esprimere il fermo sostegno dell’Italia a questa iniziativa e all’Ucraina. L’occupazione della penisola di Crimea da parte della Russia nel marzo 2014 è stato un atto di aggressione inaccettabile, una chiara violazione del diritto internazionale. L’Italia ha costantemente condannato l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia e la graduale militarizzazione della penisola da parte di Mosca. Siamo profondamente preoccupati per il peggioramento della situazione dei diritti umani nella penisola e siamo al fianco della comunità tatara di Crimea, contro la violenza e l’ingiustizia di cui soffre. La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell’Ucraina“.
Ora rimane da comprendere sulla base di quale risoluzione parlamentare e di dibattito pubblico il presidente del consiglio, che ora dovrebbe essere dedito solo all’ordinaria amministrazione, sia arrivato a tali conclusioni che sono esclusivamente politiche. Appare un assioma, non di sua produzione, di importazione, forse oltre atlantico. Certo, che in Italia abbiamo un problema serio nelle prossime settimane: far fronte in politica estera al duo Draghi – Di Maio, una coppia che non porta alcuna ‘responsabilità politica’ alle loro azioni. Dopo quasi 170 anni ci ritroveremo a fianco dei turchi in una nuova guerra della Crimea contro la Russia.
Simbolo Piattaforma Crimea
Condivido le vs conclusioni circa il mandato che il Draghi ha in questo periodo di interregno . Le sue forzature hanno il preciso segno dell arruffianamento nei confronti di coloro ai quali indirizza il desiderio di referenzialita’