Cercasi leader Politici per la UE (e gli USA)

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Non ci sono più gli statisti di una volta, in Occidente. Ed ecco il risultato: Vladimir Putin

Mi costa davvero molto dirlo perché non l’ho mai amato, ma Putin ha già vinto questa guerra-lampo («operazione speciale», come l’ha definita). Ha dimostrato, purtroppo, l’inconsistenza politico-militare dell’Ucraina, la debolezza dell’Europa e l’impotenza degli Usa.

A proposito dell’America, mi dite che credibilità internazionale può avere una Nazione il cui presidente in carica dice che il leader russo è un folle criminale e il suo predecessore (che non esclude il ritorno) afferma invece che è un genio?

Mi costa dire anche questo, perché non ho amato neppure loro, ma viene quasi una gran nostalgia di Kissinger e Nixon, ed è tutto dire. Di schifezze ne combinavano, come i loro antagonisti di Mosca. Ma almeno avevano il senso della misura, degli equilibri, e sapevano che il nemico, anche quando lo combatti, va rispettato. E ci devi parlare: se invece pretendi di portare la Nato fino alle porte di Mosca, devi aspettarti una reazione, prima o poi.

Tutti ora si chiedono che cosa c’è nella testa dello “zar”, che cosa può averlo spinto a compiere una mossa così azzardata. Ha ragione il generale Marco Bertolini, ex capo del Comando interforze per le Operazioni Speciali: la verità è che «la Russia, come noi [italiani ed europei] è stata vittima della voglia di stravincere americana».

Dopo il crollo dell’impero sovietico serviva infatti una nuova Yalta per ridisegnare gli equilibri mondiali post guerra fredda. E invece gli Usa (Andreotti, Brandt, dove diavolo siete?) investirono tutto su un alcolista manovrabile come Boris Eltstin. Ed ecco il risultato: Vladimir Putin e la rinascita dell’orgoglio nazionalista della “madre Russia”.

Per fortuna, nonostante tutto, non siamo ancora al punto di non ritorno. A condizione che le leadership occidentali si mostrino capaci di un colpo di coda che costringa tutti a sedersi attorno a un tavolo per trovare soluzioni giuste, equilibrate, durature, che mettano ordine, emarginando le spinte guerrafondaie a Oriente come a Occidente. E’ inutile agitare minacciosamente «sanzioni durissime» che Putin (con la Cina a proteggergli le spalle) ha messo nel conto sin dall’inizio. Si sa già che, lungi dal far male sul serio alla Russia, alla fine si ritorceranno contro di noi. Perché, come dice il lucido generale Bertolini, «se ci chiudono i rubinetti [energetici], stasera ci faremo da mangiare col fuoco e non con il gas».

Giovanni Fasanella

P.s.:

A proposito di boomerang, leggo che milioni di profughi ucraini sarebbero già in marcia verso l’Unione. Dubito che per arrivare nell’Europa delle emergenze umanitarie passino attraverso la Libia e il Mediterraneo: sono curioso di vedere come si comporteranno in questo caso i Paesi del gruppo di Visegrad, gli ex satelliti sovietici troppo frettolosamente inglobati nella Nato e nell’Unione.

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